I più piccoli e l’infinita tragedia dell’Olocausto
Affronatre con i bambini più piccoli il tema della Shoah e della infinita tragedia dei lager è oggettivamente un problema spinoso sia didattico che educativo: da una parte anche nei più piccoli allievi va avviata la formazione alla coscienza del totalitarismo novecentesco e delle drammatiche conseguenze che esso comportò nella cultura del Secondo Dopoguerra. Ma c’è anche l’avvertenza di non isolare messaggi e contenuti (testuali e iconici) molto crudi e scabrosi che potrebbero forzare la sensibilità e trasformarsi in inutili traumi nelle tenere coscienze dei bambini. Gli insegnanti della Primaria Cavanis da diversi anni ormai (certamente dal 2001, quando si cominciò a celebrare la Giornata della Memoria il 27 gennaio), hanno maturato una buona esperienza di attività didattiche finalizzate all’approfondimento della Shoah attraverso il racconto (ricco di riflessioni, di messaggi musicali e di metafore), la simbolizzazione del male, la costruzione di piccoli oggetti che veicolano messaggi e fanno parlare le voci della solidarietà che mai sono mancate, fortunatamente, nel periodo buio della Shoah. In questo senso la Primaria del Cavanis può dire di aver costruito una comunità educante ricca di stimoli e di soluzioni didattiche fruttuose, per educare i bambini dai 6 agli 8 anni ai valori dell’accoglienza, dell’inclusione, della pace, della laboriosa costruzione del bene. Per dire, lo scorso 27 gennaio 2022, le attività sono state guidate da questo pensiero: la sola speranza di tutta la storia è perdere il conto ma non la memoria…