La seconda media Cavanis in rifugio
Zaino in spalla, scarponi ai piedi, maglione, impermeabile e tanta voglia di scoprire: il 4 e 5 giugno, la classe seconda della scuola secondaria di primo grado ha vissuto due giorni intensi ed emozionanti tra i paesaggi mozzafiato del Cadore. La meta, ormai storica per la nostra scuola, è stata il Rifugio Padova a Domegge di Cadore, dove torniamo da 24 anni e dove ogni volta ritroviamo il calore e l’accoglienza di Paolo e Barbara, proprietari del rifugio e ormai parte integrante della nostra comunità scolastica.
Questa iniziativa, inserita nel percorso di accoglienza e conoscenza del territorio, ha offerto agli studenti l’opportunità di vivere un’esperienza educativa immersi nella natura. Il cammino ha richiesto impegno fisico e resistenza: il primo giorno con un dislivello in salita di circa 500 metri, il secondo con 400 metri di salita e 900 metri di discesa. I ragazzi hanno affrontato tutto con entusiasmo, determinazione e grande spirito di gruppo, dimostrando maturità, forza e solidarietà.
Il primo giorno, dopo l’arrivo al rifugio, ha avuto inizio la parte più formativa dell’escursione: una lezione sull’ambiente della montagna, arricchita dalla proiezione di diapositive e dalle appassionate spiegazioni delle guide alpine, seguita da un approfondimento sull’energia pulita con la visita alla microcentrale idroelettrica che alimenta il rifugio. Un’occasione concreta per comprendere da vicino l’importanza delle fonti rinnovabili e del rispetto per l’ambiente.
A concludere la giornata, una cena deliziosa preparata da Paolo e Barbara, che ha riunito tutti in un’atmosfera calda e familiare.
Il secondo giorno è iniziato con una colazione abbondante e rigenerante, per poi proseguire con un’altra passeggiata nel bosco, tra osservazioni naturalistiche e momenti di silenzio immersi nel paesaggio montano.
Un’escursione che ha saputo unire scoperta, natura, amicizia e conoscenza. Un’esperienza che lascerà il segno nei cuori di tutti, perché la scuola è anche questo: crescere insieme, imparare facendo e collezionare ricordi autentici.





