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Cavanis e Famiglie, la sinergia contro alcol e droga

L’alcol è una molecola tossica per l’organismo, per chiunque, capace di danneggiare le cellule, soprattutto del fegato e del cervello. Ma nei ragazzini è ancora più nocivo. Fino a 16 anni, infatti, manca l’enzima, chiamato alcol-deidrogenasi, necessario per metabolizzare l’etanolo ingerito e disintossicare il corpo e fino a 21 anni questo enzima non è completamente efficiente, per cui l’alcol resta in circolo più a lungo. Servono almeno due ore ai maschi e tre ore alle femmine per smaltire una birra o un calice di vino. E quando non si è padroni di sé è anche più facile commettere sciocchezze, come salire in macchina o in motorino per tornare a casa. Lo ribadisce l’Istituto Superiore di Sanità, in occasione della pubblicazione dei dati di un’indagine condotta pochi giorni fa (tra gli adolescenti, da 11 a 15 anni, del Milanese): sono ancora troppi i ragazzi (età medie e biennio superiori) che consumano frequentemente alcol (71,5%) e, soprattutto, partecipano nei fine settimana ai binge drinking (dal 37% delle femmine al 43% dei maschi). Ma ci sono altre abitudini alimentari e sociali che mostrano una persistente devianza tra gli adolescenti: il 40% scommette on line, il 70% usa sempre o spesso lo smartphone durante la notte anziché dormire, il 16% fa uso di cannabis, dall’11 al 30% (a seconda delle fasce d’età) fuma sigarette, solo il 33% mangia ogni giorno frutta e verdura, il 14% consuma ogni giorno bevande gassate, quasi il 20% preferisce avere relazioni amicali on line, solo il 10% svolge almeno un’ora al giorno di attività fisica, il 20% non fa colazione al mattino… E’ sempre più necessaria una sinergia tra agenzie educative (cioè famiglia e, soprattutto, scuola, ma anche oratorio parrocchiale, ambienti sportivi ecc) per correggere comportamenti e abitudini sbagliate e per educare a stili di vita adatti a dei minori che crescono e che devono prendere coscienza delle conseguenze biologiche e relazionali dei loro comportamenti. E’ (anche) per questo che il Cavanis di Possagno è apprezzato dai genitori: gli incontri, i messaggi, i social, le conferenze, i progetti, le iniziative ecc che la nostra scuola attiva riescono a creare una rete di relazioni formative e di buone prassi che coinvolgono le famiglie e sollecitano i giovani alla riflessione, alla assunzione di responsabilità, alla consapevolezza, alla formazione di coscienza critica e propositiva. L’approccio a questo ambito educativo, sempre delicato e difficile, tende a non partire dai divieti (che pur non esclude) ma a costruire in forma partecipativa dinamiche di buone prassi che partano “dal basso”, dall’ambiente cioè vissuto e percepito dei giovani, nello sfondo valoriale ed etico che mai deve mancare (image: sologicamente)

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