Grazie di cuore, professor Giancarlo!
Difficile sfuggire alla tentazione di immaginare quanti volti e quante mani s’accostano all’intenzione di sottrarre per qualche minuto la penna che per quasi trent’anni ha raccontato puntualmente, dall’alba al tramonto di ogni giorno, la vita vera del nostro amato Istituto sulle colonne di Cavanis Informa e poi di Cavanis News. Protagonisti di vicende piccole o importanti, liete e tristi che ogni giorno accadono in una comunità fervente come la nostra dentro le mura di una classe, sono così diventati portatori di valore importante per far crescere la comunità più ampia dell’Istituto, degli alunni, delle famiglie, degli immancabili lettori affezionati. Essi ora s’accalcano tutti e avrebbero le più belle parole e ragioni nuove e personali da aggiungere al “Grazie di cuore, professor Giancarlo!” degli alunni ed ex allievi, dei colleghi e degli amici di una vita spesa per il bene di ciascuno e dell’Istituto.
L’inevitabile tentazione della malinconia nell’apprendere che da oggi sarai ufficialmente in pensione è difficile da rimuovere, ma non basta a spegnere il fiume di testimonianze autentiche, che via via s’alimenta di gratitudine e di sincera devozione.
Non sei mai stato, infatti, per noi un semplice insegnante qualsiasi, bravo ad insegnare ciò che “il programma” prevede, ma un vero educatore Cavanis, come colui al quale il padre Francesco Saverio Zanon, autore del testo fondamentale sulla pedagogia Cavanis, richiedeva di essere “formato alla sua missione con le doti di esperienza, di scienza, di prudenza, di dolcezza, di fermezza, insomma con le più squisite prerogative della carità cristiana” per sapersi occupare di “tutti i fattori della moralità di un uomo: età, indole, eredità fisiologica, salute, famiglia, scuola, amicizie, esempi, letture, divertimenti, condizioni economiche, ambiente sociale, religioso, politico” perché “tutto questo entra in azione nella formazione di un uomo: a tutto questo deve tenere continuamente attento lo sguardo l’educatore come un pilota che regge la ruota del timone durante una pericolosa tempesta”.
Questo hanno potuto riconoscere in te generazioni di allievi che sentono di essere cresciuti anche grazie agli insegnamenti e lezioni di vita, per i quali sei stato “prima padre che maestro”, capace di ascoltare e di capire con sorriso benevolo, ma anche di richiamare e imporre con severità quando era il caso, per educare i talenti veri e preparare ad affrontare non solo le sfide scolastiche ma anche i problemi della vita, ad aprire gli occhi e a cercare la verità con opinioni personali e spirito critico.
E continuano a ringraziarti poi da ex allievi per l’impegno a non interrompere mai il filo dell’attenzione ai progressi e alle difficoltà dopo la scuola, come accade nei passaggi e nelle vicende della vita, quando più contano la vicinanza ed un pensiero amico.
E quanti, collaboratori, amici, insegnanti e colleghi, aggiungono motivi ed invito a rappresentare la loro stima e gratitudine nei tuoi confronti, per averli accompagnati ed essere stato punto di riferimento: per loro il tuo nome e la tua voce hanno continuato a rassicurare ed ora evocano ricordi della vita dell’Istituto che hai contribuito a far crescere e a far sentire amico: il dubbio da risolvere e la citazione dotta ma per una cultura al servizio della persona, l’idea innovativa e lo spunto geniale, ma anche il frequente richiamo alle fonti Cavanis, l’affiancamento e la guida nei progetti, con giusto equilibrio tra innovazione e tradizione.
Il glorioso Istituto Cavanis “Collegio Canova” che oltre cinquant’anni fa ti ha accolto fanciullo di prima media e che per quarant’anni hai servito e onorato nella missione dell’insegnamento e dell’educazione della gioventù, ha ora il privilegio di consegnarti, ma bada, non già pensione e al pur meritato riposo dalle fatiche, ma ad una nuova tappa della vita attiva alla quale sei avvezzo, e non come uno dei tanti, ma colonna portante per continuare ad insegnare, stando accanto, continuando a suggerire, a formare e – con parola cara ai Maestri e Padri Cavanis – a sopravvegliare, perché l’impegno di educare bene “è il servigio migliore che possa rendersi alla Religione ed alla Patria”. Grazie di cuore!
Direttore, Preside, Insegnanti, Collaboratori dell’Istituto Cavanis