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Il primo giorno di scuola al Cavanis: un inizio pieno di senso e bellezza

Mercoledì 10 settembre, al Cavanis, il nuovo anno scolastico è iniziato nel modo più significativo: con la Santa Messa celebrata al Tempio dal Padre Alvise Bellinato, il nuovo rettore della nostra scuola. Un momento di raccoglimento e spiritualità che ha coinvolto tutta la comunità scolastica – padri Cavanis, studenti, genitori e docenti – uniti nella preghiera e nella gioia di ritrovarsi insieme, come una grande famiglia. È stato davvero bello poter cominciare l’anno con la benedizione, affidando il nostro cammino allo Spirito che guida e sostiene. Cavanis è prima di tutto questo: una comunità viva, un luogo dove crescere insieme, con cuore, mente e spirito. Alla fine della Messa, la professoressa Laura Gubiolo ha letto una lettera scritta a nome di tutti i docenti, rivolta a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi: parole profonde, poetiche e cariche di significato, che hanno toccato il cuore di tutti. Dopo la Messa, i corridoi della scuola si sono presto riempiti di voci, colori, zaini, sorrisi, emozioni. È tornata la vita vera tra le aule: chi con un po’ di timore, chi con entusiasmo, chi con la curiosità di un anno tutto da scrivere. Il primo giorno è solo l’inizio. Ogni passo, ogni incontro, ogni sfida sarà un’occasione per crescere. Insieme, come sempre, al Cavanis. Buon anno scolastico a tutti!

Un anno rumoroso!

Questo è il messaggio della prof. Laura Gubiolo alle studentesse e agli studenti Cavanis per il principio del nuovo anno scolastico 2025/26.

Buongiorno a tutti ragazzi e ragazze, benvenuti o ben ritrovati, portandovi il saluto dell’intero gruppo docenti, vi lascio queste parole. Quando, gli ultimi giorni d’agosto, mi sono ritrovata a passeggiare per i corridoi della scuola, sbirciando qua e là, prima in un’aula, poi da una finestra affacciata sul verde, a colpirmi non è stato tanto quel che vedevo, ma quel che sentivo. Silenzio. La quiete delle cose che stanno, immobili, in attesa di ricominciare. In quel momento, affacciata alla finestra di un’aula insolitamente silenziosa, mi sono domandata quale fosse il rumore delle cose che iniziano.

Ora che settembre è arrivato, e con settembre anche il primo giorno di scuola, affrettandomi in corridoio non ho tenuto soltanto gli occhi ben aperti, ma anche le orecchie, a caccia del rumore, o meglio dei rumori, delle cose che iniziano. I “ciao” gridati da mamme e papà al volante, il brontolio sommesso dei distributori mentre qualcuno, piano, sbuffa, il progressivo infittirsi delle voci in cortile e delle risate, prima timide poi fragorose, le pagine sfogliate rapidamente e lo sbattere di pastelli stretti in un astuccio che non si vuole mai chiudere, e poi, eccolo, il suono della prima campanella.

Tra di voi, oggi, c’è chi inizia un nuovo percorso, chi continua quello intrapreso e chi si appresta ormai alla sua conclusione. Rivolgo a ciascuno di voi questo invito: fate caso ai rumori delle cose che iniziano. Un giorno vi accorgerete che ogni inizio lascia una traccia e sarà bello, di tanto in tanto, poterla riascoltare.

A nome di maestre e professori vi auguro un anno “rumoroso”.

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