La nostra amicizia si è sviluppata al Cavanis
Buongiorno professore! Guglielmo le ha appena inviato una nostra foto. Siamo in una guest house a Jeju, la più grande isola della Corea del Sud. Dopo anni che lui vive qui, questa estate sono andato a trovarlo. Mi piace urlarlo perché è una storia di come la nostra amicizia nata alle superiori riesca a durare nel tempo e nello spazio. Era dalla quinta superiore (6 anni, già!) che non passavamo così tanto tempo insieme e in questi giorni abbiamo anche ricordato quegli anni, le nostre lezioni e quanto ci siamo portati dietro da allora. Sarò sincero: a livello di contenuti scolastici qualcosa inizia a svanire, ma tutto quanto di utile per la vita ce lo ricordiamo ancora. Per me è la prima volta in Corea, la prima volta fuori dall’Europa, e sto scoperto un mondo incredibile. Seoul si sviluppa tra il monte Nam e il fiume Hang, tra i grattacieli emergono templi buddisti e palazzi reali. Insomma, unica. Sono stato alla DMZ, al confine con la Corea del Nord, arrivato a due passi dall’attraversarla tramite uno dei tunnel d’invasione scavati durante la guerra fredda. Mentre glielo scrivo, mi corrono i brividi sulle braccia. Ora siamo a Jeju, immersi nella natura, ieri abbiamo scalato il monte Halla, 1936 metri, il più alto del Paese. Tra poco, partiamo per Busan, una (mi anticipa Gugli) bellissima città sul mare. Grazie a lui, ho scoperto cosa vuol dire davvero la Corea, i suoi usi e costumi. Una cosa inimmaginabile per un turista: quanto sono fortunato? Perché scrivo a lei tutto questo? Io e Guglielmo ci conoscevamo prima di essere in classe insieme, ma la nostra amicizia si è sviluppata al Cavanis. E se ci siamo trovati in classe insieme è perché le nostre famiglie hanno creduto che il Cavanis fosse la migliore scelta per la nostra crescita. E dai banchi di scuola, alle nostre nuove esperienze, proviamo a crescere ancora. Un caro saluto, Davide e Guglielmo.