Lettera del preside di inizio anno scolastico 2025-2026
Cari Genitori, Cari Studenti, Cari Docenti,
oggi non riapriamo semplicemente le porte di un edificio ma varchiamo insieme un tempo nuovo: ogni corridoio e ogni aula prendono vita soltanto quando li attraversiamo con i nostri passi, con la nostra curiosità e con la nostra voglia di scoprire. L’inizio di un anno scolastico non è un ritorno, è un invito: a lasciare che qualcosa ci attraversi e ci cambi, a non accontentarci di ciò che conosciamo, a rinnovare la fiducia in noi stessi e in chi ci sta accanto.
Questo giorno, allora, è il nostro arché, così come i Greci chiamavano il principio da cui tutto ha origine: un momento semplice e insieme straordinario, in cui ogni gesto, ogni parola e ogni incontro portano in sé il seme di qualcosa di nuovo. Qui, in questi spazi che tornano a riempirsi di voci, si nascondono orizzonti inattesi, storie ancora da scrivere, talenti da scoprire e dubbi fecondi che ci abitano ma ci spingono a cercare. È proprio così che ogni inizio porta con sé la possibilità di una creazione, piccola o grande, che si dispiega nel tempo.
Per chi è piccolo, la scuola può sembrare un mondo enorme, pieno di rumori, colori e volti sconosciuti, e proprio in quell’enormità si nasconde il primo brivido di ogni scoperta. Per chi cresce, attraversando il tempo delle medie e delle superiori, ogni giorno è un incontro con nuove possibilità, con domande che schiudono l’orizzonte a nuove identità e con strade che si rivelano solo a chi ha il coraggio di mettersi in cammino.
A voi studenti auguro il coraggio di lasciarvi sorprendere, di non temere l’errore come nemico ma di accoglierlo come maestro. Cercate la bellezza anche nei passaggi più faticosi, perché ogni giorno di scuola, se vissuto con intensità, ha la forza di trasformarvi. Non abbiate fretta di avere tutte le risposte: imparate ad amare le domande, perché il sapere più profondo nasce spesso dall’attesa. In un mondo che corre veloce, la scuola vi offre il dono del tempo lento, quello che permette alle parole di sedimentare dentro di voi, ai gesti di diventare memoria, alle emozioni di trasformarsi in intuizioni. È questo tempo paziente che vi plasma davvero, lasciando che ogni esperienza trovi il suo posto nel mosaico della vita.
Alle famiglie va l’invito a vivere la crescita come un cammino condiviso, fatto di fiducia e di pazienza. Lasciate che la scuola diventi davvero spazio di ascolto, di confronto coraggioso e di scoperta; uno spazio della pluralità dove i ragazzi siano posti al centro, accompagnati verso un’apertura autentica alla vita con i suoi imprevisti. È nell’incontro tra casa e scuola che si costruisce una comunità capace di sostenere ogni passo, di celebrare ogni conquista e di attraversare insieme anche i momenti più difficili. Vi invito a rinnovare il patto con la scuola con spirito nuovo e fiducioso, lasciando che le scelte educative siano occasione di crescita per i vostri figli. Affidatevi a quanto ogni giorno viene predisposto per loro, sapendo che la scuola cresce con loro e con voi.
Ai docenti rivolgo un invito speciale: non stancatevi mai di cercare nei ragazzi la meraviglia dell’inatteso. La disciplina che insegnate non è mai il traguardo, ma lo strumento per raggiungere la vera meta: il mistero vivo dei ragazzi che si lascia intravedere nei loro gesti, nelle loro domande e nei loro silenzi. Sappiate dare voce a parole che non solo spiegano, ma che generano e curano, che aprono spazi e che accendono desideri. È in questo incontro, tra la vostra passione e la loro sete di senso, che la scuola può finalmente diventare vita. A voi e a tutto il personale rinnovo il mio ringraziamento: siete la forza silenziosa che rende possibile il cammino di ciascuno.
Questo primo giorno è per tutti noi fragile e potente insieme, perché non sappiamo ancora che storie nasceranno, quali sorrisi ci sorprenderanno o quali legami si intrecceranno. Ma possiamo decidere di viverlo con attenzione, con emozione e con coraggio, pronti a lasciarci a nostra volta attraversare da ciò che verrà. La scuola non è mai la stessa perché noi non siamo mai gli stessi, e in questo risiede il suo vero incanto.
Vi auguro un anno scolastico vivo, intenso e capace di lasciare un segno profondo, un anno in cui ciascuno possa sentire che ciò che accade qui, in queste aule e in questi corridoi, si colora di valore, bellezza e senso.
BUON 169° ANNO SCOLASTICO DELL’ISTITUTO CAVANIS!
Il Preside, prof. Luca Berti