Padre Basilio Martinelli, il venerabile padre Cavanis che sapeva educare
Il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, lo scorso 16 marzo, ha presieduto nella chiesetta del Collegio Canova l’Eucarestia per la chiusura delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita di padre Basilio Martinelli (1872-2022), il venerabile sacerdote e religioso Cavanis, docente di Lettere classiche, morto in odore di santità nel 1962. Il nostro vescovo, all’omelia ha tratteggiato un breve profilo delle virtù eroiche del venerabile Basilio: “egli ha creduto nel bene perché credeva in Gesù: riusciva a vedere il bene nelle persone, in tutte le persone. Il buon educatore, infatti, è quello che riesce a tirare fuori il bene che c’è in ogni uomo”, ha detto mons. Tomasi. “Proprio là dove sembra che tutto sia perduto, lì c’è del buono: bella è la scuola che vede il bene in ciascuno dei suoi allievi”. Il vescovo ha poi elencato i cardini dell’attività educativa profusa da padre Martinelli nella scuola di Possagno: “Padre Basilio era un educatore completo: insegnava, confessava, predicava, pregava, ascoltava. Insegnare è dare gli strumenti per vivere nel mondo; confessare è educare ad accogliere la misericordia del Signore; predicare è diffondere parole di accoglienza e amore, ed evitare parole di odio e di sospetto. Pregare vuol dire essere in ogni momento nel mondo e contemporaneamente essere da un’altra parte nell’intima comunione col Signore; ascoltare, infine, è l’attitudine ad accogliere la Parola del Signore per essere felici”. Alla messa (animata dai canti diretti dal prof. Roberto Panazzolo) hanno partecipato, oltre a diversi confratelli Cavanis (tra cui il direttore padre Diego Spadotto e il superiore per l’Italia padre Edmilson Mendes), al preside Ivo Cunial, al presidente della Fondazione Martinelli Pierpaolo Brombal e ad una rappresentanza degli studenti del Collegio Canova, tanti devoti di Possagno e di Calceranica con il sindaco Valerio Favero e l’assessore Loris Schmid.







