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Davvero una meraviglia, il debate Cavanis

Potremmo liquidare questa notizia così: la squadra di Bernardi Andrea, Vanzin Alice e Casagrande Teresa ha vinto la competizione nell’Unità di apprendimento delle seconde licei per il progetto dell’Ingegnere umanista 2025. Ma la portata dell’evento non merita solo queste poche righe. Merita di più: merita dire, prima di tutto, che la metodologia del “debate” si conferma una delle forme di insegnamento/apprendimento più azzeccate degli ultimi anni. Il “debate” (dibattito) è un gioco competitivo che prevede momenti di incontro e di confronto su un topic (un tema) tra le squadre di una classe. E’ una modalità di apprendimento che si applica solo in insegnamenti complessi (non si fa “debate” per discutere se è corretto l’ordine dell’alfabeto o per discutere se è corretta la formula del teorema di Pitagora…), richiede una forte motivazione alla partecipazione e al coinvolgimento degli allievi (nessuno può permettersi di essere passivo in aula o in laboratorio), è una didattica che promuove la peer education (l’istruzione tra pari) la quale aumenta l’autostima in ogni singolo allievo; ancora: il “debate” è un modo di studiare che piace di più ai ragazzi perché è funzionale all’attività che stanno facendo (cioè il sapere che devono dibattere risponde prima di tutto alla classica domanda che si fanno inesorabilmente gli studenti: “a cosa serve studiare queste cose?”)… Insomma è una tecnica che convince, sia studenti che docenti. E poi, nei “debate” che da diversi anni il Cavanis (con prof. Damiano Carlesso) organizza all’interno dell’Ingegnere umanista, i ragazzi dibattono di temi mica di poco conto. State a sentire: “Questa Assemblea implementerebbe il principio “chi inquina paga” come misura obbligatoria per combattere il cambiamento climatico”; oppure: “Questa Assemblea sostiene che bisognerebbe promuovere il consumo di carne coltivata per contrastare gli effetti climatici degli allevamenti intensivi”; tenetevi forti: “Questa Assemblea crede che i governi debbano adottare politiche di controllo delle nascite per mitigare l’impatto climatico di una popolazione in crescita”; e se la gente delle società occidentali spreca il cibo? “Questa Assemblea crede che aumentare il prezzo del cibo sia la soluzione migliore per ridurre lo spreco alimentare e mitigare l’impatto climatico della sua produzione”. E infine, la squadra che ha vinto ha sostenuto che: “…la tecnologia e le scoperte scientifiche saranno sufficienti a risolvere tutti i problemi legati al cambiamento climatico”. La preparazione delle ragazze e dei ragazzi alle complesse tematiche dei cambiamenti climatici è stata coordinata dal prof. Guglielmin Davide, docente di Scienze Naturali.

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