Graduation Day 2024 – Una giornata di emozioni e nuovi inizi
Domenica 11 maggio alle ore 10:00, la nostra scuola ha celebrato un momento carico di significato: il Graduation Day, la cerimonia dedicata agli studenti che hanno conseguito la maturità nel 2024. Un evento speciale che ha racchiuso emozioni, ricordi e speranze per il futuro. Nel corso della cerimonia, in un clima di grande commozione, sono stati consegnati i diplomi ai nostri diplomati. A rappresentare simbolicamente tutti gli ex-allievi, Elly Baghiris – ex studentessa – ha tenuto un discorso toccante e profondo, capace di raccontare con parole semplici e sincere l’essenza del percorso vissuto a scuola. “Ci siamo lasciati nutrire da questa scuola, come terreno fertile in cui affondare le nostre radici. Oggi fioriamo, ciascuno con la propria unicità, pronti a spiccare il volo”, ha detto Elly nel suo intervento, che trovate integralmente in fondo a questa pagina. Dopo la consegna dei diplomi, le firme ufficiali e la tradizionale foto di gruppo davanti al tempio, l’intera comunità scolastica – studenti, genitori e docenti – si è riunita per un rinfresco offerto dalla scuola. È stato un momento semplice ma ricco: tra sorrisi, abbracci, chiacchiere e qualche lacrima, si è celebrata non solo una fine, ma anche un nuovo inizio. A tutti i diplomati Cavanis 2024, il nostro augurio più sincero: che il vostro cammino sia pieno di soddisfazioni, sogni realizzati e nuove scoperte. Quando vi verrà un po’ di nostalgia, la vostra scuola sarà sempre qui ad accogliervi a braccia aperte.
Il saluto del Preside:
Cari ragazzi,
oggi è mio il privilegio di accogliervi nuovamente in questa scuola e rivolgere a voi il più bel saluto che un ex insegnante possa rivolgere ai suoi ex studenti: bentornati a casa!
Un saluto semplice, ma carico di significato; perché questa scuola non è solo un edificio; non è solo aule, corridoi, interrogazioni e campanelle. Ma è piuttosto un luogo che vi ha visti crescere, cambiare, diventare persone. E allora bentornati, perché questa scuola, oggi più che mai, è casa vostra — è il luogo da cui partite, ma è anche il luogo in cui, idealmente, potrete sempre tornare. Perché ciò che avete vissuto qui resterà parte di voi, per sempre.
Il vostro percorso è stato un viaggio intenso, fatto di tappe, di fermate. A ogni fermata, qualcuno è salito a bordo: nuovi compagni, nuovi amici, nuovi insegnanti. Alcuni sono rimasti, altri hanno proseguito per altre strade, ma ciascuno ha lasciato un segno; ciascun incontro ha contribuito a costruire ciò che oggi siete.
Qui avete condiviso risate autentiche, momenti di spensieratezza, amicizie nate tra i banchi e destinate a durare nel tempo. Avete conosciuto la gioia dei successi conquistati con impegno, ma anche la fatica delle sfide, le lacrime versate davanti a ostacoli che sembravano insuperabili. Qui avete imparato ad aspettare con pazienza, a desiderare con intensità, a lottare con perseveranza. Ed è in questo intreccio di emozioni, incontri ed esperienze che avete iniziato a diventare le persone che siete.
Eppure, oggi anche quella fatica appare più leggera, e le preoccupazioni di quegli anni si sono stemperate nel ricordo, che ora ha il sapore dolce della nostalgia. Perché la nostalgia, quando è vera, trasforma tutto in memoria viva, e vi accorgerete, strada facendo, che il ricordo di questi anni resterà per sempre una fonte a cui tornare, ogni volta che sentirete il bisogno di ritrovare voi stessi. È questo il segno più chiaro che ciò che avete vissuto è stato autentico, e ha lasciato in voi un cambiamento profondo.
Ora però si apre un nuovo capitolo. Là fuori vi attende un mondo complesso e contraddittorio, che avete già cominciato a conoscere; un mondo che non fa sconti e che vi metterà alla prova, lanciandovi il guanto di sfida. Il mondo che incontrerete vi chiederà autenticità quando sembrerebbe più semplice seguire la corrente, vi chiederà forza quando le certezze vacilleranno. Ma, soprattutto, così come vi chiederà di saper cadere, vi chiederà anche il coraggio di sapervi rialzare.
È questo il tempo delle scelte, delle responsabilità, dell’età adulta in cui la leggerezza che avete conosciuto qui vi sembrerà, a volte, svanire; ma è proprio in quei momenti incerti che tornerà il ricordo di questi anni: il ricordo di un sorriso scambiato tra i banchi, di una parola che ha illuminato la strada, di un insegnante che ha creduto in voi quando ogni passo sembrava avvolto nel buio.
Un grazie speciale va allora ai vostri insegnanti, che oggi rappresento con orgoglio. Hanno percorso questo tratto di strada al vostro fianco, non come figure lontane, ma come compagni di viaggio, condividendo con voi la meraviglia della scoperta, la fatica della salita, la gioia del traguardo. E inevitabilmente anche noi, in questo cammino, siamo cambiati: perché ogni giorno, senza saperlo, ci avete ricordato che insegnare è una vera missione, è un atto di vulnerabilità che costa fatica ma che è sempre illuminato e sorretto dalla speranza e dalla ferma convinzione che non esiste compito più bello che aiutare qualcuno a ritrovare sé stesso.
Una profonda gratitudine va anche alle vostre famiglie: a chi vi ha sostenuto nei momenti difficili, a chi ha asciugato lacrime che altri non hanno visto, a chi ha creduto in voi quando il dubbio vi fermava. Il loro amore, spesso silenzioso ma sempre presente, è stato il terreno su cui avete costruito i vostri successi.
Vi chiedo oggi di portare con voi tutto ciò che qui avete ricevuto: l’impegno che trasforma le capacità in risultati, il rispetto per l’altro, la gratitudine per chi vi ha sostenuti e il coraggio di seguire i vostri sogni anche quando sembrano irraggiungibili. Tutto questo, ora, è vostro: trasmettetelo al mondo e fatevi luce per gli altri.
E infine, a voi tutti, il mio più sentito riconoscimento per i traguardi raggiunti. Vi auguro veramente un futuro all’altezza dei vostri sogni, ma soprattutto vi auguro un futuro che vi assomigli — che ognuno di voi possa diventare ciò che veramente è.
È questo l’augurio più bello che oggi risuona qui, in questo anfiteatro, in questo giorno che segna una soglia da attraversare con consapevolezza, con coraggio, con onore. Oggi simbolicamente lasciate questa scuola, ma porterete sempre con voi una parte di essa sapendo che, qualunque cosa accada, questa è e resterà per sempre casa vostra.
Rivolgendovi il nostro augurio e consegnandovi questo diploma, noi vi salutiamo, facciamo il tifo per voi e, soprattutto, vi portiamo nel cuore per sempre.



Il discorso di Elly Baghiris:
Buongiorno a tutti, dirigenti, docenti, famiglie e a voi, cari compagni di questi anni così intensi. Oggi ci troviamo qui riuniti per celebrare la fine di un percorso, stretti tra l’orgoglio di aver raggiunto questo importante traguardo e la nostalgia di un tempo che non tornerà, ma di cui custodiremo un prezioso ricordo negli anni a venire. All’inizio del nostro percorso siamo entrati in questa scuola come dei piccoli semi, timidi e incerti, alla ricerca degli strumenti che ci aiutassero a mettere a frutto le nostre qualità: la scuola, il terreno che ci ha accolti, un terreno fatto di insegnamenti, confronti e ascolto, ci ha dato il giusto nutrimento per farci fiorire. Adesso, guardandoci indietro, possiamo renderci conto della nostra crescita, della nostra fioritura, e nel farlo vogliamo ringraziare chi lo ha reso possibile. Grazie alla scuola, il terreno che ci ha calorosamente accolti e su cui abbiamo messo le nostre radici. Per noi, la scuola è stata molto più di un semplice edificio, fatto di aule e corridoi: è stata un approdo sicuro nei giorni difficili, il terreno per i nostri sogni e le nostre idee, la palestra in cui imparare a rialzarci anche dopo essere caduti. Grazie ai professori e al preside, per averci accompagnati in questi anni. Pazienti giardinieri delle nostre menti, vi siete presi cura di noi con premura e dedizione. A voi vanno i nostri ringraziamenti più sinceri non solo per le lezioni apprese, ma anche per l’ascolto e la passione che ci avete donato. Ci avete aiutati a scoprire il mondo e a scoprire noi stessi, lasciando un’impronta silenziosa, ma profonda e autentica. Grazie alle nostre famiglie, per averci sostenuto, ascoltato e aspettato. Siete state il sole che ha illuminato ogni nostro passo, anche nei momenti difficili: ci avete visti crescere, lottare, a volte arrenderci, ma poi ripartire, certi del vostro amore costante. E infine, grazie a noi. Ai compagni con cui abbiamo condiviso risate, notti prima degli esami, interrogazioni, lacrime e sorrisi. Siamo cresciuti insieme tra i banchi di scuola, e di questi anni condivisi conserveremo dei ricordi che resteranno per sempre nella nostra memoria: il suono della campanella nei corridoi, le ricreazioni finite troppo in fretta, la trepidazione prima delle verifiche, il sorriso d’intesa con il compagno di banco. Così, stagione dopo stagione, siamo cresciuti: abbiamo messo radici nella conoscenza, abbiamo intrecciato i nostri rami con quelli degli altri, i nostri petali si sono dischiusi e siamo finalmente sbocciati: ciascuno a suo modo, con il proprio colore, il proprio profumo e la propria unicità. E ora, guardandoci indietro con il cuore colmo di gratitudine e con lo sguardo in avanti carico di speranze, possiamo finalmente spiccare il volo. Grazie a nome di tutti noi.



